domenica 3 novembre 2019

Sono satanista?

Piccola guida per capire se e quando ha senso definirsi satanisti.

Se pensate che il satanismo sia vestirsi di nero e farsi selfie emo col tatuaggio satanico in evidenza, accendere candele nere davanti ad un teschio di capra, bruciare zolfo gorgogliando arcane formule magiche per lanciare il malocchio al collega antipatico...
mi dispiace, ma questo non fa di voi dei satanisti, ma solo dei disagiati che hanno ancora bisogno di credere nell'esistenza di una divinità o di forze magiche che accorrano a pulirgli il sederino non appena piangono perché si son fatti la cacca addosso.

D'accordo che possano esistere tante declinazioni del satanismo quanti sono i satanisti - non è d'altronde questa una filosofia incentrata proprio sul culto dell'individualità? - ma ci sono alcuni aspetti della filosofia satanica che non possono essere ignorati, se non travisando completamente lo spirito satanico. Cosa che purtroppo succede spesso, e da parte di persone che accusano noi razionali di... non essere abbastanza satanici!

Ma allora, che cos'è il satanismo? E io sono satanista?

Se satanismo è saper sfruttare al meglio tutto ciò che si ha a disposizione per vivere bene - e con bene non intendo nel lusso, ma nel modo che fa star bene me: con quelle due o tre cose che mi piacciono, e senza troppi rompiballe attorno - allora sì, sono satanista.

Se satanismo è voler conoscere meglio se stessi e il mondo, per meglio saper sfruttare ogni occasione per la mia soddisfazione, e per questo studio e continuo a studiare - non o non soltanto la magia ma soprattutto la scienza, la storia, la psicologia - allora sì, sono satanista.

E se satanismo è fare ciò che razionalmente decido sia giusto per me, e non aver per questo mai ripensamenti né rimorsi: allora sì, sono satanista.

Tutto il resto o è estetica personale, o è dissimulazione/ostentazione - entrambe possono essere utili o dannose a seconda del contesto - ma è a totale discrezione dell'individuo e non definisce in alcun modo il suo satanismo.

Esistono satanisti che amano il colore rosa, satanisti che passano il tempo libero a dipingere modellini, satanisti che curano i gatti randagi, satanisti che scrivono libri per bambini.
Sono questi, quelli che a prima vista non si fanno riconoscere come tali, i veri satanisti: tutto il resto è per lo più gioco di adolescenti che devono ancora crescere, o che non ostante l'avanzare dell'età non sono più cresciuti, degli eterni Peter Pan col moccio al naso.

Io scelgo di vivere come Satana su questa terra: lascio volentieri a voi svolazzare su Neverland.

- Barbara -