Eccome uno di Tito Lucrezio Caro:
At claros homines voluerunt se atque potentes
ut fundamento stabili fortuna maneret
et placidam possent opulenti degere vitam
ne quiquam quoniam ad summum succedere honorem
certantes iter infestum fecere viai
et tamen e summo quasi fulmen deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
ut satius multo iam sit parere quietum
quam regere imperio res velle et regna tenere.
[Titus Lucretius Carus, De Rerum Natura, Liber V]
Ma gli uomini vollero essere illustri e potenti,
affinché su stabile base durasse la loro fortuna
e potessero condurre una tranquilla vita da ricchi;
ma invano, giacché lottando per arrivare alla somma gloria
si resero insidioso il cammino,
e dall'alto l'invidia come fulmine tra loro colpisce
e impietosamente li precipita nel tetro Tartaro;
perché, come [colpiti da] folgore, d'invidia i più evaporano
e con essi tutti quelli che sono designati a grandi cose;
è perciò preferibile mostrarsi modesto
che voler dominare su tutto e avere il potere assoluto.
(Traduzione mia)
N.B.: "mostrarsi", non "essere": il satanista conosce bene se stesso e le sue capacità, ma sa anche che mostrare la propria superiorità genera grande invidia negli altri; perciò non ostenta troppo le proprie doti, ma le nasconde sotto un manto di modestia agli occhi dei più. Solo con i nostri pari, con chi sa apprezzare le nostre eccellenze senza invidiarle, e soprattutto con chi ha la certezza che non le userà per nuocerci, conviene mostrare tutto il nostro valore.
- Barbara -