La fortuna e la sua controparte sfortuna non sono casuali ma obbediscono alle leggi della statistica e delle probabilità.
Prima di esplicare questo assioma definiamo la fortuna come quegli avvenimenti che capitano nella vita e che portano il mantenimento di uno stato attuale di benessere o il salire a uno migliore, e la sfortuna come quegli avvenimenti che accadono nella vita e che portano il perdurare di uno stato attuale di malessere o la discesa a uno peggiore.
Un po’ come "testa e croce", si fa il lancio di una moneta e può capitare testa oppure croce, ovvero un qualcosa di fortunato o un qualcosa di sfortunato, con la differenza che nella vita può accadere qualcosa di poco sfortunato come un contrattempo o molto sfortunato come una disgrazia, ma per semplificare diamo un valore unitario alla buona sorte e alla mala sorte.
Giocando a “testa e croce”, vedremo che più lanci si fanno e più ci si avvicina al 50% di testa e 50% di croce, ma questo è il risultato di una media finale; durante il gioco possono invece capitare sorprendenti sfilze di testa oppure di croce. C’è quindi un’altra differenza con la vita, ovvero che a “testa e croce”, volendo, ci si può giocare all’infinito mentre nella vita, se capitasse una fila di episodi sfortunati, questi possono portare a una situazione così disastrata per cui non è più possibile continuare a “giocare” per poter arrivare alla serie di episodi fortunati che riportino la media al 50%.
Generalmente, comunque, nella vita di un individuo capitano il 50% di sfortune e 50% di fortune, ma ciò non è uguale per tutti: se si prendesse un campione ideale di un miliardo di esistenze umane, la maggioranza rientrerà nel 50% ma ci saranno anche (via via sempre di meno) un numero di persone più fortunate e un numero di persone più sfortunate, fino ad arrivare a pochi veramente sfortunati e pochi veramente fortunati. Fortuna e sfortuna non sono quindi democratici, alcuni individui sono destinati ad averne più dell'una e altri più dell'altra.
Ma l’essere umano può modificare questo destino? Sì, con gli strumenti dell'intelligenza e della razionalità. Con questi si può lavorare su se stessi per rendersi più abili per:
A) Limitare i danni della sfilza di episodi sfortunati di cui sopra o, magari, riuscire a non far capitare proprio una tale sfilza.
B) Aumentare le probabilità di farsi capitare avvenimenti fortunati e prenderne il massimo beneficio quando capitano.
Come si sviluppa questa abilità?
1) Migliorandosi, e 2) imparando a scegliere bene.
1) Migliorandosi, e 2) imparando a scegliere bene.
Migliorarsi vuol dire scovare e riconoscere i propri difetti controproducenti e poi impegnarsi a eliminarli o mitigarli, ma anche scoprire i propri pregi e svilupparli, addestrarli. Vuol dire studiare, informarsi, venire a conoscenza, formarsi. Significa anche migliorarsi fisicamente mantenendosi in forma e in buona salute, perché una buona forma fisica ci rende più svegli ed energici e nello stesso tempo aumenta le probabilità di non farsi capitare contrattempi o veri drammi come malattie o patologie varie.
Saper scegliere significa impadronirsi dell'arte di scegliere asetticamente situazioni (come lavori, persone da conoscere, luoghi in cui vivere e persino oggetti, attrezzi e prodotti da acquistare…), che abbiano oggettivamente più probabilità di portare benefici e di scartare invece quelle dubbie o chiaramente controproducenti, senza farsi influenzare da pregiudizi, dogmi, principi astratti come quelli religiosi, o da emotività come paura, vergogna, avidità, odio e ripicche. È la mente matematica che deve decidere, sempre. Conciliandola anche con i sentimenti, in alcune circostanze, e sempre in accordo con le proprie preferenze e attitudini, con il proprio “io”, altrimenti si finirebbe con il condurre una vita fredda e insoddisfacente anche se si fosse riusciti ad ottenere ottimi risultati. Ma non bisogna mai far decidere solo ai sentimenti, perché questi hanno la peculiarità di dare soddisfazione solo in un breve momento ed è comunque una soddisfazione sterile: parte da se stessi e ritorna in se stessi bruciandosi nel processo. Seguendo invece la mente, che sia stata e continua ad essere affinata, migliorata, addestrata, si può diminuire la propria sfortuna e aumentare la propria fortuna.
[Pubblicazione gentilmente concessa dall'autore Franco Iannarelli.]